sabato 7 luglio 2012

Sono tra noi...

...e sono sempre più vicini!
Nel giro di due giorni il discorso spunta fuori più volte e fa pensare.




Iniziamo dal collega.
Effettivamente un  tizio che si presenta a lavoro con il foulard,e mostra atteggiamenti piuttosto gaii diciamo che di dubbi ne lascia
(pochi).

(che poi il tizio è simpatico e pure carino)





Ma vabbè, quello di cui volevo parlare non è questo: è il fatto che l'altro giorno con i colleghi salta fuori il discorso e una fa:
Tizia - beh, si X (no, non si chiama Xavier, voglio solo rispettare la privacy per cui evito di mettere l'iniziale,ok?) è dichiarato.
Altri - Ma dai!?
Tizia -si, si
Altri -  beh, si, dai si vedeva. Ma in fin dei conti è simpatico.

E io ci resto un po': forse perchè mi aspettavo mega prese per il culo, condanne morali, reprimende sociali e chi più ne ha più ne metta.
E invece no.
Anzi, la tizia rincara pure: "si, poi io ormai sono abituata, perchè conosco anche tizio Y che è un amico di famiglia che gira sempre in casa col moroso e poi mi raccontano tante cose, è un mondo bellissimo il loro, molto particolare ma bello...." E ne parla in una maniera così entusiastica...
E io penso: "EH??? Ma quando è che sono finito in un mondo parallelo??? Ma i gay non dovevano essere emarginati sociali o simili? "


Come sempre, quando ho il dubbio di essere stato catturato dagli alieni o di stare vivendo in una simulazione di realtà computerizzata controllo se ci sono i cessi. (è risaputo che tipicamente dovendo creare una simulazione di realtà chi la crea tende a dimenticarsi i cassi)
I cessi ci sono.

Quindi quelle cose le ho sentite davvero?!
Ah però! E io che credevo...


E fin qui la cosa poteva anche morire li.
E invece...

Il giorno dopo il discorso torna fuori con altri colleghi.
E uno fa: " ah sapete che mi è successo, l'altro giorno in bici finisco in un posto imbucato sull'argine del brenta e mi trovo di fronte due uomini nudi! (in atteggiamenti... diciamo ...ehm..)"


L'omofobo del gruppo: "Ah che schifo!"
Io: "beh, che c'è di male?" (ovviamente di parte)
Altro: "beh, tra poco si potranno sposare anche in Francia"
Altro ancora: "si ma adottare bambino no, sendondo me non dovrebbero mai! Pensa come verrebbero presi per il culo a scuola!"
Io: "si, ma quella è colpa dei bambini stronzi della scuola, mica dei genitori dello stesso sesso!"
(oddio, sto parlando davvero di omogenitorialità con dei colleghi di lavoro!)
Altri:" beh, effettivamente..."
Altro:"Ormai la società sta cambiando. Cose del genere erano impensabili anni fa. E poi è che qui in veneto siamo tanto provinciali"
Io: "già: tanti magari son rimasti nascosti negli anni, per paura delle prese per il culo. E invece magari sono persone normalissime, magari sono sedute nella scrivania di fianco alla tua" (e qui sfodero il mio sorriso più malizioso guardando il tizio omofobo che lavora vicino al collega incriminato di cui sopra :) "Oppure sono al tuo tavolo!"
Altri: "beh, e quindi?" (no, nemmeno un "che problema ci sarebbe". Come se non si ponesse proprio!)
EH???


Mi dà da pensare.

Credo che dentro di noi si crei come un'immagine mentale di quel che crediamo siano gli altri, sia singolarmente, sia come entità molto generalizzata che chiamiamo "società", che ci rende possibile immaginare i loro pensieri, le loro reazioni. Evitare di toccare tasti dolenti o argomenti che possono causare dispiacere. O nel caso della società evitare di infrangere certe regole che ci renderebbero degli emarginati.
Ma che è una nostra immagine. Ed è come un cocktial, fatta in varia parte sia di quel che noi vediamo degli altri, sia di quel che noi abbiamo dentro. Magari anche delle nostre paure.
Come un mojito: se ci metti troppa soda viene acqua sporca.

E specie per me che ho qualche problemino di relazione col prossimo, finisce che l'immagine che mi sono fatto non ha niente a che fare con la realtà. E avendo poche occasioni di capire che quesa immagine è sbagliata, finisci per credere a cose che non esistono.
Ad esempio di vivere in un mondo parallelo.
O in una simulazione al computer.

Chissà.....


PS: temo che l'armadio stia diventando sempre più sottile, anche perchè ho la sensazione crescente che una volta uscito potrei accorgermi che tutte le reazioni di rifiuto, di diniego che mi aspettavo e che mi facevano restare nell'armadio perchè temevo il giudizio degli altri non ci saranno proprio.
PPS: sono stato ad un passo da fare coming out con il mio migliore amico sabato sera. Mi son trattenuto solo perchè avevo un po' esagerato con l'alcool e certe cose secondo me è meglio viverle da sobri.
PPPS: oggi sono contento perchè ho incassato dei complimenti per il mio aspetto (i primi da 20 anni tipo?) (ok a farmeli è stata una donna, non so se conta) Il PNG è comunque gasatissimo :)

14 commenti:

  1. nella mia vita (sono stato abbastanza fortunato) non ho mai conosciuto veri e propri omofobi.. solo persone ignoranti. Persone che con il tempo si sono adattati alla società che va avanti e quel discorso in ufficio ne è la prova.. ci saranno molti omofobi in giro.. almeno controbilanciamo con persone dalla mente aperta.. :)

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    1. Guarda, la mia compagnia con cui uscivo all'età di 19-24 anni era composta di omofobi (oltre che di gente stronza anche per altri motivi). Poi l'ho mollata ma ormai mi aveva insegnato fin troppe cose. Ci è voluto non poco per farmi cambiare idea...
      Meno male che la società sta cambiando (e in alcuni casi anche più velocemente di quel che fa la politica)

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  2. ahahah i cessi non ci sono nelle simulazioni XD XD

    E' esattamente quello di cui mi sono accorto anche io.. siamo eterofobi :D
    Nel senso che pensiamo che gli altri siano le peggiori persone.. e invece non c'è una sola persona che è stata sgradevole quando le ho detto di me.. rimanere nell'armadio è una nostra scelta.. non ci hanno messo gli altri.

    Poi il tizio omofobo, violento etc.. c'è.. ma per fortuna è una minoranza.

    Io cerco di viverla così: se a fare coming out o a comportarmi normalmente col mio ragazzo ottengo potenziali vantaggi (meno stress, amici con cui uscire in gruppo, una relazione migliore etc..) allora lo faccio, il rischio vale la candela. Se non otterrei vantaggi allora sto "nell'armadio" (come a lavoro..)

    Poi se il collega mi becca mano nella mano col mio ragazzo in qualche locale.. pace.. quello è destino.. e magari scopro che per nessuno è un problema (proprio pochi giorni fa un mio collega che mi chiama sempre 'gay' a battuta mi ha stupito perchè era contento che le coppie gay pian piano uscivano allo scoperto e se ne vedevano sempre di più)

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    1. Mi piace il concetto: "eterofobi" :)
      Comunque la vedo molto come te: il c.o. dev'essere una cosa che viene se ha senso, non una verità da sbattere in faccia al prossimo. (dubito molto che a lavoro vorrei rischiare di mettermi in mostra in quel modo, con il rischio di compromettermi pure la carriera)
      Poi se succede succede, per carità...

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  3. Le tue paure sono fondate, anche io avevo paura di cosa potessero pensare i miei amici, ma mi sono ricreduto. Il dubbio ora è verso i miei genitori...
    I rapporti cambiano, ma non è detto che si tratti solo di un peggioramento o di una fine, anzi... I miei amici dopo le mie confessioni si sono congratulati, erano felici che io mi fossi accettato, che stessi meglio e che io mi fossi dichiarato a loro, quindi mi fidavo di loro.
    Ti mando un grosso in bocca al lupo per un tuo futuro coming out! Sono solo poche parole, ma ti rendono orgoglioso e ti fanno crollare un peso enorme, chili e anni di dolori e rinunce.
    Un bacione ed un abbraccio ^_^

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    1. Ti invidio per i tuoi amici. Giusto ieri sera la mia compagnia si è esibita in uno show omofobo di cui onestamente non la ritenevo capace (nulla a che vedere con la vecchia compagnia, ma lo stesso non me l'aspettavo)
      Per quanto riguarda i genitori... beh, la generazione dei nostri genitori non è che ...diciamo.. "brilli per tolleranza e apertura mentale"
      Io però sono fortunato: vivo da solo da anni, mio padre si è rifatto una famiglia all'estero e non lo vedo nè sento più, mia madre ha il moroso ed io sono felice che ci sia un'altro che se la sopporta, quindi non sento la necessità di dirglielo (non vivendoci assieme non sento il peso del segreto tra noi)
      Grazie degli auguri :)

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    2. Non pensare agli altri. Magari i tuoi amici se sapessero di te si comporterebbero in maniera diversa.
      Amici ne ho pochissimi. Gli altri!? Sono conoscenti, manco sanno di me.
      I miei genitori sono aperti, anche molto, io ho paura che il nostro rapporto possa rompersi. Da una parte è bello che io soffra, vuol dire che siamo legati...
      Vedrai anche tu avrai il coraggio di dire tutto. Io sono fiducioso, poi troverai un bel sciurotto ed è fatta. *_*
      Ti auguro il meglio ^_^
      Siamo nella stessa barca, quasi, sosteniamoci! Aggiornaci!

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    3. Lo spero! Ma ammetto che un po' la paura di restare solo mi blocca. hai voglia a cercare di convincerli che sono sempre io e che non mi sto tarsformando da un giorno all'altro in una checca isterica o in un tizio uscito da un video di lady gaga...
      Ma forse sono io che sbaglio.
      Sogno un giorno in cui mi potrò presentare con una persone a e poter dire: questo è il mio ragazzo.... Ma la strada è ancora lunga temo

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    4. Oddio S è quello che sogno pure io. Ma ce la faremo!
      Tutti abbiamo il bisogno di amare. Non è un'utopia.
      La gente è molto più aperta di quello che si possa pensare. Se ce la sto facendo io, tu allora non avrai problemi. Fidati!
      Un bacio ^_^

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  4. No ma... tu sei un essere superiore! Sei passato dall'armadio blindato all'avvicinarti ai blog, a scriverne uno tuo, al rompere le remore sul postare foto audaci, a crearti consapevolezza... il tutto in pochi mesi e ora sei già pronto per il coming out?
    Chapeau ragazzo, chapeau!

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    1. E a me che sembrava un'eternità...
      E invece (controllando i log del browser...) diciamo che scopro il tuo blog in febbraio, faccio c.o. sul mio l'11 aprile, ad oggi sono 3 mesi. Mi sembra un'eternità e mi pare di essere cambiato tantissimo. Ma forse erano cose che già c'erano prima, ci voleva solo un'ultima botta per mettere tutto assieme.
      Poi per quanto riguarda il c.o. col mio migliore amico temo abbia avuto una battuta d'arresto non da poco: ieri sera il mio amico mi fa una delle peggiori scene omofobe che gli abbia MAI visto fare e poco dopo facciamo un baruffone galattico(per motivi assolutamente indipendenti)... roba da "non ci vedremo mai più in vita nostra"...
      Poi confido che la cosa si risolva, certo è che adesso ho forti remore a sollevare la questione. Non tanto per mie paure o vergogne, ma perchè questo ragazzo sta passando un brutto periodo. Mi spiacerebbe darli altri pensieri.

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    2. Inco che ci vuoi fare i 4 anni di differenza si fanno sentire...ma ancor di più secondo me i luoghi dove si è cresciuti etc... ;) S. ma quello che si sapeva fosse gaio è uno dei tuoi colleghi? uno dei due strafighi che sono in ufficio con te??? XD

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    3. No, i due gnocchi sono assolutamente etero e con morose stratosferiche tralaltro...
      (vabbè che onestamente se per una congiunzione astrale assurda un tizio bono ci stesse con me probabilmente io non ci starei: troppo assurdo perchè non ci sia qualcosa sotto... non ci crederei mai!)

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